Serafini: assunzioni da settembre possibili con procedura per titoli.

Pubblicato da Segreteria il

Snals audito in Senato sul decreto scuola dell’8 aprile 2020. Maturità, didattica a distanza, relazione sindacale con il Ministro, concorsi: intervista al Segretario Generale Elvira Serafini.

Quale è la vostra posizione sul decreto scuola attualmente in discussione in Parlamento?

Siamo stati auditi in Commissione Istruzione al Senato ed abbiamo posto una serie di osservazioni sulle criticità del decreto scuola in ordine al regime poco coordinato delle deroghe previste per l’ammissione alle classi intermedie e alle incoerenze tra le disposizioni del dl 18 /2020 e le disposizioni del dl 22/2020 sui criteri di valutazione finale degli alunni.

Abbiamo anche posto l’attenzione sulla necessità di garantire pari opportunità a tutti i candidati ai prossimi esami di stato. Così come abbiamo affermato l’assoluta necessità di riassegnare alle scuole i risparmi realizzati con le nuove modalità di nomina dei commissari agli esami conclusivi dei corsi di studio dell’istruzione superiore. Abbiamo tra l’altro chiesto che il decreto recepisca, richiamandolo, l’obbligo di garantire l’esercizio delle relazioni sindacali nelle procedure relative alle assegnazioni ed alle utilizzazioni per il prossimo anno scolastico. Ci pare poi assurdo porre un limite esiguo di tempo per l’espressione dei pareri da parte del CSPI.

Ci preoccupa ancora di più la situazione che si creerà nelle scuole in vista della ripresa delle attività didattiche e dei servizi educativi per l’infanzia.

La didattica a distanza diventa obbligatoria, si può sostituire davvero l’attività didattica in presenza con le lezioni online?

La sospensione delle attività didattiche nelle scuole, nelle università e negli istituti di alta formazione a causa dell’emergenza “Covid 19” ha messo i docenti nella condizione di utilizzare diverse forme di didattica a distanza. Tutta la comunità educante, docenti, dirigenti e personale ata, si è fatta interprete dell’esigenza di garantire il diritto all’istruzione degli studenti. La “rete”, da sempre considerata da noi una risorsa preziosa non solo per il funzionamento delle scuole ma anche per il consolidamento degli apprendimenti, ha rivelato nell’attuale situazione di emergenza tutte le sue potenzialità. Riteniamo però che in questo momento l’interesse della comunità educante sia soprattutto quello di mantenere attiva la relazione educativa con gli alunni con l’obiettivo di stimolare approfondimenti sui percorsi formativi già realizzati e di programmare coerentemente la ripresa delle attività curriculari. Non riteniamo giusto né opportuno imporre metodologie didattiche e strumenti senza la condivisione della comunità scolastica, come del resto raccomanda la nota MI del 6 marzo 2020. Il rispetto della libertà di insegnamento, tutelata dalla Costituzione, ci induce a lasciare ai docenti la libera individuazione delle migliori modalità per il mantenimento della relazione educativa ai fini del consolidamento delle competenze già acquisite dagli allievi.

Studenti tutti ammessi all’anno successivo e Maturità con colloquio online se non si torna a scuola entro il 18 maggio.

Attualmente, le uniche valutazioni formulate secondo norma sono quelle relative al primo trimestre/quadrimestre (concluso prima della sospensione delle attività didattiche), in quanto disciplinate dal DPR 122/2009 e dal DLGS 62/17. Occorre validare con un provvedimento normativo le modalità di valutazione delle attività svolte mediante la DAD. Anche perché il DL 18/2020 assimila le attività a distanza a quelle in presenza ai fini della valutazione mentre il dl 22/2020 pone la deroga alle previsioni del dlgs 62 e dal dpr 122/2009. Per l’esame di stato del secondo ciclo, nel caso in cui l’attività didattica non riprenda dopo il 18 maggio 2020, vanno definite natura e modalità di conduzione del colloquio. Bisogna che il decreto precisi se sarà confermata la cancellazione della procedura di assegnazione del materiale ai candidati mediante sorteggio delle buste, come previsto dalla CM 2197 del 25 novembre 2019.

Per l’illustrazione delle attività svolte dai singoli candidati nei percorsi PCTO sarà necessario fornire indicazioni vincolanti sulle modalità la presentazione di un eventuale elaborato. Anche in questo caso, va preso in seria considerazione il dato che numerosi alunni lavorano in emergenza anche e soprattutto mediante l’uso degli smartphone, che non consentono di elaborare un prodotto in formato digitale adeguato, di solito realizzato utilizzando i laboratori informatici delle scuole.

Lo Snals ha sottolineato che c’è difficoltà nel mantenere la relazione sindacale con il Ministro. Non c’è stato abbastanza confronto sui provvedimenti attuati?

Il Ministero ha messo le organizzazioni sindacali di fronte al fatto compiuto. Ha omesso di considerare con la dovuta attenzione la situazione legata all’attuale emergenza sanitaria riproponendo i concorsi così come erano stati predisposti mesi orsono allorché la situazione del Paese era completamente diversa. Ci chiediamo se è possibile da parte del Ministro contraddire le sue stesse indicazioni dando il via a concorsi, ed in modo particolare quello straordinario, che richiederanno una mobilità inevitabile dei candidati per la verifica di documenti e titoli e per l’acquisizione delle informazioni necessarie alla corretta produzione delle istanze. Tra l’altro le disposizioni del Ministero hanno di fatto e giustamente rinviato all’anno prossimo una eventuale ripresa delle attività didattiche per il timore di riaccendere la pandemia. Lo stesso Ministero per i concorsi sembra prefigurare una situazione di sicurezza epidemiologica tutta da dimostrare.

Non vorremmo che l’approssimazione e un evidente avventurismo possano procurare seri danni ai candidati e all’intero Paese. Lo SNALS CONFSAL tradizionalmente ha sempre difeso con forza le proprie posizioni a tutela dei lavoratori della Scuola, sia a livello politico, sia a livello tecnico. E’ sempre stato, comunque, convinto della necessità del dialogo con la controparte ministeriale perché solo attraverso un confronto di idee, per quanto serrato, si possono raggiungere soluzioni ottimali dei problemi. Ed ancor oggi, forse più che mai, siamo convinti di ciò. Purtroppo, al momento, non si può che prendere atto della posizione di chiusura del Ministro e dell’Amministrazione rispetto ad istanze sindacali di interesse prioritario per la categoria di lavoratori che rappresentano. Se ci fossero state corrette relazioni sindacali si sarebbe trovato il modo di articolare una procedura concorsuale diversa nei tempi e nei modi.

In concreto qual è la vostra posizione?

Le assunzioni entro settembre sono possibili, a nostro parere, solo con una procedura concorsuale semplificata che superi l’ipotesi proposta dal Ministero, che era stata elaborata immaginando un iter veloce delle prove e della valutazione, oggi di fatto impossibile da realizzare. L’eventuale avvio della procedura straordinaria con le procedure selettive ordinarie non potrebbe essere completato prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. L’obiettivo che il concorso straordinario si prefiggeva può essere raggiunto solo con una procedura per titoli aperta a docenti con almeno tre anni di servizio, prevedendo la conferma a tempo indeterminato solo dopo la formazione abilitante o, nel caso dei posti di sostegno, dopo il conseguimento del titolo di specializzazione. Sarebbe l’occasione per la messa a sistema di un intervento organico che sappia coniugare la formazione, in collaborazione con l’Università, e la valutazione, superando il discutibile procedimento selettivo basato su test a risposta multipla, poco idoneo ad accertare la preparazione disciplinare degli aspiranti docenti. Riteniamo infine assolutamente urgente avviare la messa a regime di un sistema di abilitazione attraverso percorsi abilitanti selettivi ma con una fase iniziale aperta ai docenti con tre anni di servizio nella scuola, statale, paritaria e quella dell’istruzione professionale, e a docenti a tempo indeterminato che aspirano al passaggio di ruolo.

 

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