Schemi di DM sui Concorsi Personale Docente Scuola Secondaria di I e di II grado e scuola dell’Infanzia e Primaria, su posto Comune e di Sostegno – pareri CSPI

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Il CSPI, nella seduta plenaria n. 65 del 04/11/2021, ha approvato i pareri:

1)   sullo Schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado su posto comune e di sostegno, ai sensi dell’articolo 59, comma 11, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n.106”;

2)   sullo Schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, ai sensi dell’art. 59, comma 11, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23.7.2021, n. 106”;

che provvediamo ad inserire in area riservata in forma compressa,in quanto costituiti da più file.

 

Di seguito, una sintesi unica dei suddetti pareri poiché, tranne per piccole specificità, le osservazioni addotte dal CSPI sono in sostanza le stesse per entrambi.

 

I decreti in esame, previsti dall’art. 59, co. 11 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 convertito dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, a parere del CSPI sono apparsi come un provvedimento che, pensato per apportare tutte le occorrenti modificazioni ai bandi di concorso già pubblicati e regolare in via transitoria e in deroga alle norme vigenti il reclutamento, finiscono per realizzare una implicita riforma delle future modalità concorsuali, non ancora regolate da bandi e pertanto non emendabili.

Infatti, proprio la definizione del decreto “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, richiama alla eccezionalità e non alla continuità delle misure previste. Ciò si comprende dalla lettura del comma 11 nella parte in cui si fa riferimento esplicito alla straordinarietà di indispensabili modificazioni a bandi, che, se non ancora emanati, non possono evidentemente essere modificati.

Di fatto, i DM realizzano una riforma che ricade su tutti i concorsi, banditi e da bandire. In quest’ottica, il CSPI ribadisce la necessità di individuare un percorso di reclutamento omogeneo e univoco tale da definire, in tempi brevi, un sistema ordinario che dia certezze di programmazione, al fine di approdare a una riforma del reclutamento che metta al centro la formazione iniziale con percorsi strutturati e stabili, garantendo altresì adeguate modalità di preparazione ai candidati.

Il CSPI ha invitato quindi il Ministero dell’Istruzione – anche attraverso il confronto al “Tavolo per il Reclutamento” istituito con il “Patto per la Scuola” – ad avviare, come previsto nel PNRR, le riforme relative al miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, individuando modalità non estemporanee, ma che siano omogenee, univoche ed orientate alla valorizzazione di competenze e professionalità.

A questo proposito il CSPI per il D.M. della scuola secondaria di primo e di secondo grado ha richiamato l’urgenza di riconsiderare le classi di concorso, peraltro già previsto dall’art. 4 del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59, non tanto e non solo come aggiustamenti successivi di quelle già definite, ma riconsiderando l’evoluzione delle discipline d’insegnamento e il significato che queste assumono negli ordinamenti e nel curricolo dei diversi indirizzi di studio.

Parallelamente alle difficoltà segnalate in relazione alle modalità di assunzione, si è rilevata la necessità di un consolidamento delle dotazioni dell’organico di diritto, che sono alla base delle successive immissioni in ruolo, anche in vista degli obiettivi contenuti nel PNRR per il contenimento del numero degli alunni per classe.

Il CSPI ha  rilevato l’assenza nelle premesse del richiamo all’articolo 59, comma 10 bis, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, che, come successivamente indicato dall’articolato, prevede una riserva di posti, pari al 30 per cento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, in favore di coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti, valutati ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124.

Inoltre, pur nella consapevolezza del mutato quadro normativo, il CSPI ha riproposto le osservazioni già avanzate nei pareri espressi nella seduta del 27 gennaio 2016 e del 16 gennaio 2019 che hanno evidenziato una separazione troppo marcata tra la procedura finalizzata all’accesso ai posti comuni e quella per i posti sul sostegno. Questo comporta il rischio di una netta separazione tra i due profili, che se attuata determinerebbe, tra le varie conseguenze, rilevanti problemi per la mobilità dei docenti tra le tipologie di posti, al momento condizionata solo dall’aver assolto il vincolo di permanenza di cinque anni sul posto di sostegno.

In ogni caso, il CSPI ha ritenuto opportuno per entrambi i decreti che i quesiti della prova scritta della procedura per i posti di sostegno vertano anche su tematiche disciplinari, culturali e professionali proprie dell’insegnamento curriculare; parimenti, i quesiti della prova scritta e la prova orale della procedura per i posti comuni dovrebbero accertare anche conoscenze e competenze relative ai temi dell’inclusione scolastica, in quanto il tema dell’inclusione in questi ultimi anni ha assunto una dimensione molto più ampia e complessa rispetto al passato con le innovazioni e le indicazioni comunitarie di cui si deve oggi tener conto.

Il CSPI, infine, ha proposto di specificare che i docenti che abbiano conseguito il titolo di differenziazione didattica Montessori, Pizzigoni, Agazzi per la scuola dell’infanzia e primaria entro i termini previsti dal bando di concorso possano dichiarare il possesso dei titoli al fine della costituzione di una graduatoria dei vincitori anche con il titolo specifico che possano optare tra il posto comune e il posto di differenziazione didattica.

In relazione alla prevista possibilità di ammissione con riserva di coloro che hanno conseguito titoli abilitanti all’estero, il CSPI si è limitato a segnalare al Ministero che la tempistica di riconoscimento risulta al momento fin troppo lunga e ciò spesso determina un accantonamento dei posti per i candidati in attesa di riconoscimento, con conseguenti ricadute sull’intera procedura assunzionale.

In conclusione, il CSPI ha ribadito che, a fronte della necessità di una riforma qualificata e urgente del sistema di reclutamento e formazione del personale della scuola, i decreti propongono, invece, procedure che, pur prendendo avvio da un percorso previsto per i concorsi già banditi e legati all’attuale contesto emergenziale, sono orientate a modificare stabilmente le modalità di assunzione.

In particolare, secondo il CSPI, il testo dei decreti evidenzia tale aspetto problematico in quegli articoli che uniscono le modifiche previste dal comma 11 per i bandi già emanati alle disposizioni del comma 10 dell’articolo 59, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 per i futuri concorsi, peraltro non ancora banditi.

Tali aspetti si rilevano negli articoli che applicano gli interventi di modifica sia ai bandi già emanati che a quelli futuri, e sono evidenziati chiaramente nei pareri dati.

Per quanto concerne lo svolgimento dei concorsi per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e bilingue sloveno-italiano nel Friuli-Venezia Giulia il CSPI ha segnalato che la redazione delle prove scritte computer-based va prevista anche per la lingua slovena ai sensi di quanto previsto dal comma 5 dell’art. 425 del Dlgs. 297/94.

Si rimanda alla lettura dei testi dei pareri per la rilevazione degli articoli che evidenziano aspetti problematici sopra sottolineati, per le osservazioni e le richieste di modifica.

Per quanto riguarda l’Allegato A del concorso della scuola primaria e infanzia, il CSPI non ha rilevato osservazioni e richieste di modifica, mentre per l’Allegato B ha espresso uno specifico approfondimento a cui si rimanda.

Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado il CSPI ha espresso uno specifico approfondimento per gli allegati A e B a cui si rimanda.

Il CSPI ha espresso parere favorevole per entrambi i decreti, a condizione che siano accolte le richieste di modifica, invitando l’Amministrazione a far proprie le considerazioni avanzate nella premessa dei pareri.

 

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